Burp!

burp!

burp!

Qualche giorno fa ho ricevuto una telefonata tra le tante.
Prima di rispondere, rammento velocemente che il nome sul display corrisponde ad una persona che non sento/vedo da quasi due anni, da quando avevo assistito all’anteprima di un suo spettacolo. Rispondo immaginando di trascorrere qualche piacevole minuto di evasione.
Invece la voce dall’altro capo del telefono esordisce bruscamente in questo modo: “Siccome mi hanno detto che sei salito al potere…”
Se essere diventato consigliere in un Comune di neanche 7.000 abitanti significhi “salire al potere”… vabbè, ognuno può pensarla come vuole…penso tra me lasciando correre mentre la voce prosegue chiedendomi senza mezzi termini se avessi potuto procurargli agganci con questo o con quell’altro affinchè lui potesse proporre i suoi spettacoli al Comune, chiedere contributi ecc….
A quel punto ho logicamente tagliato corto, invitandolo a consultare l’elenco telefonico come farebbe chiunque debba proporre qualcosa a qualcun’altro senza cercare scorciatoie più o meno legittime.

Da amministratore sono rimasto basito, da cittadino sono rimasto schifato.

In questi giorni di campagna elettorale per le votazioni regionali e provinciali, preceduti dalle campagne per le politiche per l’elezione di Camera e Senato della Repubblica, si è detto tutto e il contrario di tutto sulla politica, sull’antipolitica, sulla destra, sulla sinistra, su Grillo, su Monti, sul malaffare, sui riciclati in questa o quella lista, sulle corruttelle, sul sistema che va cambiato, sui vecchi che devono lasciare lo spazio ai giovani…ecc. ecc.

Però mi chiedo io: se continuiamo a ragionare sempre con le stesse logiche del giovane che mi ha telefonato…il nostro Paese non ha grosse speranze.
Mi auguro che non tutti i giovani siano come quell’ex-compagno di liceo che mi ha telefonato.